Ora che a naufragare siamo "noi" è più semplice ricordare che in mare si muore. Ma la tragedia della Concordia non è certo il primo naufragio di quest'anno nei nostri mari...
A centinaia, a migliaia gli immigrati affogano ogni anno nel breve tratto del canale di Sicilia. Una striscia di mare che comporterebbe ben pochi pericoli, se migliaia di profughi disperati non fossero costretti a giocarsi la pelle su barconi instabili e sovraffollati. Costretti dalla chiusura delle frontiere, dalla mancanza d'asilo, dalla miseria, dalla propaganda politica che li dipinge come "invasori" per speculare sulla paura sociale. Secondo i dati dell'Achnur sono almeno 1674 i profughi scomparsi in mare solo nel primi sei mesi del 2011, quando nel campo di Coucha la Tunisia accoglieva 300.000 rifugiati della guerra in Libia e in Italia invece l'arrivo di ventimila persone era raccontato come una "catastrofe" ingestibile...
E fa vergogna pensare che in quel momento la NATO avvistava e monitorava ogni imbarcazione in quel tratto di mare, impegnata com'era a portare la guerra in Libia!
L'ultima tragedia poche settimane fà: altri 25 morti su una carretta del mare. Vittime cui spesso non si riesce a dare nemmeno un nome...
Quante vite si sarebbero potute salvare con un cordone umanitario, o anche semplicemente raccogliendo davvero gli SOS di quelle imbarcazioni che sono rimaste alla deriva anche per settimane!!?
Perchè il ministro della Difesa non riferisce in parlamento su quello che è stato fatto e quel che invece "non" è stato fatto per salvare queste persone!? Com'è possibile che nel terzo millennio il Mediterraneo sia diventato un cimitero (almeno diecimila morti dal 1994... dati Fortress Europe)!?
La storia ci giudicherà per questo.